L’inglesina in soffitta

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Signore e signori, a voi i guitti: primedonne, attor giovani

e comprimari

Charlotte McNeal

La bambinaia

Prese un giornale di parole crociate e cominciò a riempire le caselle. Se ne infischiava delle definizioni, non le leggeva neppure; le piaceva scrivere le parole che voleva lei, curando che tutte avessero un senso compiuto. D'altronde, la vita di una signora non è forse un continuo fingere di adattarsi agli schemi?

Il Marchion
Il Mastro d’Ascia
Quelle lettere alla Rosa le ho scritte io, con il cuore e con la bocca. Sono mie, anche se è stato un altro a metterle giù in bella calligrafia. E nessuno me le può portare via. Non le chiacchiere del paese, e nemmeno la Rosa. Si è sentita presa in giro, ma io non volevo giocare coi suoi sentimenti, volevo che potesse vedere l’anima mia dietro le parole.
Ma lei si è fermata all'inchiostro. E quello era l'unica cosa che non era mia.

Elvio Mastrandrea
Giornalista.
Così dice lui.
Sul cartoncino c’erano tre pianticelle essiccate, fissate con lunghi spilli d’acciaio: un iris, un rametto di salvia fiorita e un epilobio maggiore. L'iris significava “un messaggio per te”, la salvia azzurra “apprezzo le tue qualità”.
Quanto all'epilobio non era una richiesta. Era una pretesa.
Ma non d'amore, sarebbe stato nella norma, anche se un tantino sopra le righe. Era una pretesa e basta.

Il Maresciallo

Niente nome, solo funzione.
–Il Marchion non ha riconosciuto la barca…
–L’ha riconosciuta sì, altroché se l’ha riconosciuta. C’è ancora il suo sangue e le sue bestemmie, su questa barca qui. A parole ha detto solo stupidate, lo conosco bene io il Marchion. Ma col suo silenzio me l’ha detto  che ce l’ha venduta all’Aldo. Solo che non voleva essere proprio lui a piantarci l’ultimo chiodo nella tomba. Mi dispiace proprio tanto. Per la Lina e per i figli. Soprattutto per il Poldo, che è il più piccolo. Ma per l’Aldo no, non si merita che mi dispiace. Nessuno si merita niente, in questo mondo schifo.

Il pilota

Predestinato
a una brutta fine
L'anemometro confermò le sue peggiori paure. A causa della resistenza del ghiaccio, la velocità rispetto all'aria era di soli centotrenta chilometri all'ora. Doveva stare più attento, col tentativo di cabrata di poco fa; invece che fare quota aveva rischiato un bello stallo. “Marzia, se ne esco vivo giuro che faccio come dici tu, vado a lavorare con tuo padre, nella fabbrica di bilance... basta con gli aeroplani, giuro”.

Majorana
Il fisico scomparso
Lord Primrose si rigirò tra le mani la lettera. L’ultima di Ettore Majorana all’amico Antonio Carelli. Aveva perso il conto di quante volte l’avesse letta e riletta, alla ricerca di un indizio qualsiasi.
Dannatissimo scienziato, dove poteva essersi cacciato? Dove può nascondersi un uomo sul confine tra la vita e la morte, tra la decisione di morire è quella di continuare a vivere, depositario di un segreto terribile che può capire solo lui, al massimo altre dieci persone su tutta la Terra?

Il Poldo
Il Balilla
–Lo sai te cosa sono le esercitazioni?
–Giocare alla guerra con uno schioppo finto.
–Lo vedi che non capisci niente? Esercitazione vuol dire star pronti per quando verranno i bolscevichi.
–E che sono questi bolsi fichi qui?
–I russi.
–Ma se te non sai nemmeno cosa sono i russi.
–Certo che lo so, sono quelli che mangiano i bambini.

Raffaele
Il figlio della lavandaia
Raffaele inforcò la bici e si buttò sullo stradone. Accarezzò orgoglioso il manubrio dalle manopole di corno e le bacchette cromate dei freni. Correndo sulla terra battuta, la bici sollevava un polverone dignitoso, che Raffaele si sforzava di far diventare grande come quello del cavallo dei cauboi di Ombre Rosse che aveva visto al cinematografo. Si alzò in piedi sui pedali, godendosi il baccano delle lamelle di cartone attaccate alla ruota posteriore.

La sciura Lina
La mamma del Poldo
Si piccava di essere una donna colta. Ma condivideva la stessa animalesca ignoranza del figlio, e lo dimostrò dicendo alla mamma:
–Eh sciura Franca, coi figli è così... Anche il mio Poldino mi fa disperare: riva a casa dalla scola, petta lì i libri, io gli baglio dietro e lui non mi dà attrare.-. Da non capirci un acca. Raffaele cercò di ridere, pensando che diavolo mai poteva avere a che fare il Poldo coi libri.

Glory Anne

La bambina inglese

-Domani mattina potrai venire a fare colazione con me. Però fatti un bagno, santo Cielo! Sei veramente sporcosissimo.

La Bianchi si mosse, portando lontano il suo prezioso carico umano.

–Ti sta bene questa divisa– disse la ragazzina, giocherellando coi bottoni della blusa di Poldo. –Che cos’è, quella della tua scuola? Io vado al college quest’anno!

Per fortuna, la bici era abbastanza lontana perché a Raffaele venisse risparmiato lo stucchevole cinguettio tra la bella e la bestia.

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