Il Caproni Ca 101
Il pilota ringraziò e si arrampicò nell'angusta carlinga ingombra di strumenti. In attesa dell'autorizzazione al rullaggio, prese in mano il giornale di bordo dell'aereo. Nonostante il Caproni fosse stato da tempo acquistato dalla Regia aeronautica, il librone rilegato in pelle marrone riportava ancora impresse in oro le diciture del vecchio proprietario, la società Nord Africa Aviazione, che lo aveva usato a lungo per collegare la Cirenaica con la Tripolitania. Con l'indice seguì le annotazioni che il pilota del volo precedente aveva scritto con un'elegante calligrafia inclinata, e si soffermò sulle prescrizioni tecniche. L'altimetro aveva il vetro scheggiato. Gli bastò un'occhiata per capire due cose: primo, che il vetro era effettivamente segnato. Secondo, che il suo predecessore era un dannato pignolo. Il graffio era praticamente invisibile. Poi lesse che c'era uno strappo sulla tela che copriva il piano di coda destro, “lungo centimetri tre virgola sei”. Va bene la precisione, ma insomma... E poi che il motore sinistro, un Alfa Romeo D2 da 200 cavalli faceva rumore, se ne consigliava la revisione. Mise via il libro, e soffocò uno sbadiglio. Figuriamoci, gli Alfa Romeo fanno sempre rumori sospetti. Probabilmente chi aveva scritto quella roba era il solito novellino che si era appena guadagnato l'aquilotto d'argento da attaccare al taschino.
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